Rubrica: PSICOLOGIA

Alcuni gradiscono suoni acuti, altri suoni dolci

La Musicarmonia per la gestione dello Stress

Come riconoscere la “propria” musica………

A cura del dr. ANTONIO LUCE

Psicologo- Presidente Istituto di Psicologia Archetipale

Ci siamo chiesti mai perché dopo ore di sonno talvolta non siamo riposati? La risposta a questa domanda è che il corpo può recuperare con il semplice riposo fisico, la mente no. Infatti bastano 6-8 ore per recuperare la stanchezza accumulata durante una giornata, mentre per scaricare lo stress occorre svolgere attività a noi congeniali e concretamente distensive,  come praticare uno sport, meditare, leggere, ascoltare musica, ecc. 

Ciò appare ovvio, ma non sempre abbiamo il tempo per metterlo in pratica; quante volte abbiamo rinunciato ad andare in palestra perché siamo usciti tardi dall’ufficio o perché un qualsiasi altro imprevisto ce lo ha impedito. Ecco perché la Musicarmonia ci viene incontro.

Questa disciplina ci permette di scaricare le tensioni emotive ed allentare la morsa dello stress, eliminando gli effetti che quest’ultimo ha sul nostro organismo.

E’ necessario ritagliarsi uno spazio di venti minuti al giorno ed ascoltare la “propria” musica rilassante. Ognuno di noi ha infatti una particolare predisposizione verso suoni e rumori della natura e la Musicarmonia individua i quattro “fonotipi archetipali” di riferimento: Placenta, Terre Madri, Pater e Sole.

E’ stato evidenziato che, la tonalità del suono usato dalla mamma mentre canta la ninna nanna al proprio bambino, genera un imprinting sonoro che sarà la base emotiva corrispondente alla predisposizione ricettiva musicale dell’individuo; se questa ha un tono di voce squillante il neonato acquisirà come tono base i suoni acuti. Da questo si evince perché alcune persone si rilassano con musiche vivaci, come il latino americano e la carmina burana, altre con l’esatto contrario, come il titanic o la New Age morbida.

Pertanto alcuni gradiranno i suoni acuti, mentre altri preferiranno suoni dolci, alcuni preferiranno una comunicazione verbale con toni molto squillanti, altri l’esatto contrario, cioè toni pacati, morbidi e lenti. Tornando ai 4 fonotipi archetipali di riferimento, le persone Placenta sono quei soggetti che avvertono quasi un richiamo ipnotico verso i suoni che direttamente o indirettamente richiamano la placenta, come l’acqua, il mare, una semplice goccia che cade dal rubinetto o la pioggia e sentono questo forte richiamo perché hanno vissuto, nell’epoca prenatale, la placenta come protezione e calore. 

Tutti coloro che al contrario hanno avvertito nel periodo prenatale un senso di “pericolo”, sviluppano una naturale repellenza nei confronti della placenta, perché vissuta come soffocamento e claustrofobia. Le cause di questo possono essere una minaccia d’aborto, la non accettazione della gravidanza, la non accettazione del sesso del feto, la non accettazione del periodo della gravidanza, ecc…

Concludiamo spiegando che il tono della ninna nanna è così importante perché, oltre a sancire la gradevolezza o no di un suono (dolce o acuto), ne determina anche la durata che può essere continua o discontinua. Facciamo un esempio: ci sono persone che gradiscono i suoni acuti e non quelli dolci. Però fra i suoni acuti preferiscono quelli continui come il flauto, piuttosto che quelli discontinui, come le percussioni. In questo caso il soggetto gradirà brani suonati con il flauto di pan o contenenti un assolo alla Whitney Houston. La Musicarmonia ha scandagliato e catalogato per i 4 fonotipi archetipali di riferimento qual è il suono rilassante, quello eccitante e quello stressante. Non solo ma anche quali strumenti (Flauto, Arpa celtica, Piano ecc..) sono più appropriati per ogni fonotipo. Collegandosi al sito dell’Istituto di Psicologia Archetipale www.musicarmonia.it è possibile sostenere un test per valutare la propria classe di appartenenza.