Siamo nel vivo della cacciata, la canea avanza, gli scaccioni inesorabilmente ai bordi dell'area d'intervento, detonano l'aria con delle specifiche bombette (quest'ultime procurano solo rumore, non originano scintille per la tutela della vegetazione),

gli animali vengono sempre più indirizzati verso l'armatura, come questo capriolo, che ci ha praticamente rasentati.

La canea è ha ridosso dell'armatura,

ed ecco sopravvenire Lui "l'orso della macchia".

I cacciatori si preparano, i latrati della canea si fanno sempre più forti ed incessanti, la tensione s'impadronisce dello stato   d'animo di ciascun cacciatore,

il cuore si sente in gola, non si sa dove può apparire il "re del bosco" , ma ecco che improvvisamente l'animale sbuca dalla boscaglia, e  con la prontezza derivante dagli attimi precedentemente vissuti, partono,  un colpo, due colpi,

il cinghiale viene abbattuto, e subito i cani gli vanno intorno,

riversandogli il loro istinto di inseguitori - cacciatori, addentando la preda.

L'esemplare è notevole, il suo peso si aggira sui 60 kg.