Lontani dal caos cittadino, in vacanza per rigenerarsi

AGRITURISMO: VOGLIA DI NATURA E RILASSAMENTO

     Casanova Lerrone, un territorio ricco di sole, sapori e profumi

 A cura di DARIO SIMONE

 Ogni anno, in chiusura della BIT, la Borsa Italiana del Turismo, che si svolge a Milano in primavera, emer-ge la sempre più grande preferenza dei viaggiatori italiani e stranieri per l’Agriturismo.

Da diversi anni si assiste alla nascita di strutture ricettive in zone un tempo solo dedicate all’agricoltura, facendo riscoprire a chi vive prevalentemente in città, la pace ed il relax che si può godere solo in campagna.

L’offerta è assai variegata, dalla cascina padana che offre l’emozione di poter partecipare al governo di animali come mucche e cavalli, al casale in Toscana dove si può godere di colline e filari di vite a perdita d’occhio.

Una zona che si è particolarmente distinta per vivacità d’iniziative e capacità imprenditoriali, è l’immedia-

to entroterra della Riviera Ligure di Ponente.

Tutti conoscono la Liguria in virtù della sua fascia costiera, che offre un clima mite tutto l’anno e svaghi estivi, ma pochi sanno che la vera essenza del territorio ligure si distilla nelle vallate interne, sulle colline

 ora a picco sul mare, ora digradanti in gole solcate da torrenti spumeggianti.

Il Ligure, prima che valente navigatore e pescatore, è l’uomo che ha saputo trarre, con molta fatica, sostentamento dalla poca terra a disposizione, addomesticando un territorio aspro ed a tratti ostile.

Il frutto di secoli di fatica è oggi a disposizione dello sguardo del turista che lasciandosi alle spalle il traf-

fico della costa, si inoltra lungo le strade che portano all’interno.

Le colline ingentilite con terrazze di muri a secco, i piccoli borghi recuperati con un restauro attento, i panorami mozzafiato dove il mare sembra così vicino da poterlo toccare, fanno di questi territori meta sempre più frequente di un turismo internazionale.

Turismo sempre più consapevole dell’importanza che la valorizzazione del territorio ha nella conservazio-

ne dell’ambiente, del fatto che la natura dei luoghi offre pace all’animo che difficilmente si scorda una

volta tornati a casa.

Chi scrive ha la fortuna di risiedere in un comune dell’entroterra Savonese, Casanova Lerrone.

Lasciata l’Autostrada dei Fiori, si prende una bella strada di fondovalle e, superati i borghi di Villanova

 e Garlenda, si prosegue per una strada che in poche curve ci porta al borgo principale del Comune di Casanova. Siamo a soli 256 metri sopra il livello del mare, ma che ci permettono di respirare un’aria già diversa rispetto a pochi chilometri prima.

Il paese che si apre alla nostra vista è costituito, oltre da un capoluogo, anche da cinque frazioni ed numerose borgate (oltre venti) molte delle quali prendono il nome delle famiglie che originariamente le hanno abitate.

Il paese ha origini molto antiche, già compreso nella Marca Aleramica, nel 1091 divenne dominio dei Bonifacio de Vasto; ereditato dai marchesi Del Carretto, fu venduto ai marchesi di Clavesana e nel 1250 pervenne alla Repubblica di Genova, nel 1443 fu feudo dei conti di Laigueglia, nel 1663 dei Negroni.

Dal Borgo Vecchio che conserva il Palazzo o Castello dei Doria, si può ammirare il Castello di Bassanico

e il Castel Poggiolo, situato a sinistra del torrente Lerrone in prossimità di un antico ponte medioevale.

Il castello domina tutto l’antico sistema viario dell’alta valle: era il passaggio obbligato per coloro che

percorrevano l’antica mulattiera per Testico, San Damiano ed il Passo del Ginestro.

Il territorio di Casanova Lerrone, pur nella sua semplicità presenta un patrimonio storico significativo.

I monumenti più importanti sono da ricercarsi nell’architettura religiosa, in alcuni ponti e nei castelli.

Meritevole di considerazione anche la struttura urbanistica delle borgate che conservano la loro fisionomia

primitiva, arroccate sui costoni intorno ad una chiesa o immersi nel verde di una valletta.

La cosa che però colpisce di più è che dovunque si volga lo sguardo si vedono alberi di ulivo. Così come in epoca Romana l’olio di oliva era una grande risorsa, anche ai giorni nostri la coltura dell’ulivo è il grande patrimonio culturale e gastronomico che rende oltremodo interessante soggiornare in una delle cinque Aziende Agrituristiche presenti nel paese.

Frutto dell’iniziativa di giovani che non vogliono trasferirsi a valle per un impiego qualunque, l’Agriturismo non è solo un modo alternativo all’ospitalità alberghiera tradizionale, ma è la migliore coniugazione dell’amore per la propria terra con la volontà di farla conoscere e valorizzarla al massimo.

Infatti è proprio grazie a questo nuovo tipo di impresa che le vallate interne, dopo anni di progressivo esodo verso la costa si stanno ripopolando grazie al flusso turistico ed all’attenzione del mercato per i prodotti agricoli di eccellenza.

Tra questi, l’olio extravergine di Oliva, frutto di prima spremitura a freddo, è il prodotto principe di queste alture ammantate di alberi dal fogliame verde argentato, disposti a terrazze trattenute da muri a secco e digradanti dalla sommità alla base delle colline e frutto della fatica di contadini tenaci che con la forza di braccia e volontà, regalano oggi alla nostra vista ed al nostro palato uno spettacolo unico.

Se la primavera ci offre lo spettacolo della campagna fiorita e l’estate la frescura tra le fronde ombrose, è il periodo tra Novembre e Marzo che offre il millenario rito della raccolta delle olive, ancora effettuato a mano con il solo ausilio delle reti che oltre a sollevare un poco la fatica, permettono al frutto raccolto di giungere integro al frantoio.

Da diversi anni infatti, proprio nel periodo invernale, si svolgono manifestazioni come “Andar per frantoi” e la “Festa dell’Olio Nuovo” durante le quali si può assistere alla spremitura delle olive ed alla degustazione dell’olio.

Le occasioni gastronomiche non mancano neppure d’estate, quando in occasione della festa del Buon Mangiare (15 Agosto) o la patronale di Sant’Antonino il 2 Settembre si può degustare un ricco menù costituito dalle più tipiche specialità del territorio.

Concludendo, se poi vi piacciono le passeggiate a piedi, in Montain Bike o a cavallo, se amate la tranquillità,

la buona cucina, se volete rigenerare il corpo e la mente, non avete da fare altro che seguire il mio consiglio: lasciate la costa e salite in montagna.