Le tappe evolutive del cucciolo

A cura del Dr. Antonio Cancelli (Veterinario)

 

Prima e seconda settimana

I primi giorni di vita vengono indicati da E Trumler come “fase vegetativa”, in quanto finalizzata unicamente alla crescita ed all’aumento del peso. I cuccioli sono dotati di alcuni movimenti innati, quali quelli della testa, pendolari e dall’alto verso il basso ( rivolti allo scopo di sollevare il pelo e cercare il capezzolo), la pressione alternata delle zampe anteriori sulla mammella, il puntare al suolo le zampe posteriori per mantenersi attaccato al capezzolo, lo strisciare in circolo ( che gli impedisce di allontanarsi dalla cucciolata).

I cuccioli tendono naturalmente ad ammassarsi gli uni sugli altri, a cercarsi ed a cercare la madre; la tendenza a rimanere isolati, a meno che la temperatura ambientale non sia particolarmente elevata, può dunque far sospettare qualche anomalia.

E’ opportuno che tutti i cuccioli riescano a puppare quanto è loro necessario, evitando che i più forti sopraffacciano i più deboli privandoli del loro turno, e controllando che i capezzoli non abbiano anomalie come introversione o eccessivo ispessimento, che potrebbero comportare, per i cuccioli, difficoltà per attaccarvisi.

In questo periodo la temperatura rettale è compresa fra i 35° ed i 37°C; è buona norma controllarla ogni tanto, e con l’occasione, ispezionare anche la zona perineale e genitale: arrossamenti e infiammazioni a questo livello possono indicare una cura adeguate da parte della madre: essa stimola l’emissione di feci ed urina leccando l’area uro-genitale e mantiene la pulizia ingerendo gli escrementi; questo comportamento, che tende a scomparire intorno al mese di età, può essere ridotto ed insufficiente in alcuni casi, oppurre più spesso, eccessivo ed esasperato ( specie se i cuccioli sono pochi) e comportare traumatismi anche molto gravi alle regioni perianale e prepuziale.

Sempre a proposito della madre, è necessario tener d’occhio le sue condizioni generali, misurando se necessario la temperatura rettale, poiché eventuali stati febbrili ( come ad esempio in caso di grave ingombro mammario) possono renderla letargica, e diminuire la coordinazione dei movimenti, con grave pericolo per l’incolumità dei cuccioli: il rilievo di lesioni agli arti di uno o più cuccioli devono far pensare ad una madre particolarmente goffa, oppure seriamente indisposta, condizioni entrambi che richiedono il nostro intervento.

Nei primi due o tre giorni di vita, l’intestino viene colonizzato da batteri necessari ai normali processi digestivi: un uso improprio di antibiotici in questa fase può comprometterne l’esito

con gravi conseguenze.

Nei primi giorni di vita i cuccioli sono totalmente eterotermi, ed acquistano lentamente la capacità di regolare la loro temperatura interna. E’ necessario pertanto controllare attentamente la temperatura dell’ambiente in cui vivono, che dovrebbe essere di circa 30° C subito dopo la nascita, poi circa 27° C dopo 2-3 giorni, di circa 23° C dopo le quattro settimane.

Una temperatura ambientale fortemente inadeguata può comportare gravi squilibri nel cucciolo, fino a culminare in uno stato di disidratazione ( causato dal caldo, per eccessiva perdita dei liquidi, dal freddo per ipotermia corporea responsabile di una soppressione dello stimolo all’assunzione di latte e quindi di liquidi) che è sempre indice di un grave malessere organico a cui è urgente porre rimedio.

La disidratazione, rilevabile da un aspetto anelastico della cute e da mucose asciutte ed appiccicose, deve esser prontamente corretta attraverso la somministrazione di liquidi attenta ed oculata: se, come spesso avviene, il cucciolo disidratato è anche ipotermico (T° corporea inferiore a 34,4 gradi) la somministrazione di liquidi per via orale può risultare inadeguata a causa di una ridotta motilità gastrointestinale; è opportuno allora somministrare per via sottocutanea una soluzione di Ringer lattato, riscaldato alla dose iniziale di 1 ml/kg di peso corporeo, da ripetersi se necessario. Il necessario riscaldamento del cucciolo ipotermico, deve esser fatto in modo molto graduale, nel giro di 1-3 ore, poiché in caso contrario se ne può provocare la morte per shock.

Il cordone ombelicale deve staccarsi entro il terzo giorno di vita; un eventuale arrossamento o la tumefazione di questa zona deve far sospettare un’infezione.

Le palpebre si aprono fra il 12° ed il 15° giorno, il meato uditivo esterno fra il 16° ed il 17°; tuttavia sia la funzione visiva che uditiva matureranno solo in seguito.

Nel maschio i testicoli sono di norma in sede a 10-14 giorni, ma può essere difficile apprezzarli a questo stadio.

E’ una buona regola pesare settimanalmente i cuccioli per verificare una crescita regolare: di solito a 8-10 giorni, si registra un aumento pari al doppio del peso alla nascita. Una regola approssimativa per valutare la crescita è quella di calcolare 2-4 grammi di aumento, per kg di peso prevedibile da adulto al giorno.

 

Terza settimana

E’ considerata  dal punto di vista etologico una “fase di transizione”.

Inizia la scoperta dell’ambiente circostante più prossimo ed i contatti con i fratelli e la madre.

In questa settimana si assiste ad una rapida maturazione sensoriale e motoria: il cucciolo inizia a stare in piedi ed a seguire la madre; la vista, l’olfatto, l’udito, si sviluppano tra il 17° ed il 20° giorno.

La temperatura corporea può variare dai 36 ai 38 gradi e tenderà ad assestarsi sui valori da adulto a partire dalla quarta settimana di vita.

Inizia l’eruzione dei denti decidui a partire dai canini e dagli incisivi.

La produzione di latte, che raggiunge il picco massimo in questa fase, è fino ad ora cresciuta parallelamente ai fabbisogni dei cuccioli; d’ora in poi, però tenderà a stabilizzarsi fino alla quinta settimana, per poi decrescere ed arrivare all’asciutta nel periodo ottimale dopo la sesta settimana; invece i fabbisogni dei cuccioli continuano ad aumentare, fino ad esser quintuplicati alla quinta settimana, di fronte ad una lattazione che fino a qui soltanto raddoppiata: questa eccedenza dei fabbisogni rispetto a quanto offerto dalla lattazione naturale, inizia a manifestarsi proprio a partire dalla terza settimana, in cui sarà pertanto opportuno ricorrere alle prime integrazioni, onde evitare rallentamenti di crescita o problemi connessi ad uno svezzamento troppo precoce.

Nei Canidi selvatici e spesso anche nel Cane, la madre inizia in questo periodo a somministrare cibo rigurgitato ai cuccioli, e questi imparano rapidamente che possono ottenerlo spingendo il naso nell’angolo della bocca della madre; questa acquisizione sarà mantenuta dal cane per tutta la vita come modello comportamentale, riconoscibile nei consueti colpetti col muso sempre presenti nel rituale di saluto e di dimostrazione di affetto sia con i consimili che con l’Uomo.

La prima integrazione dovrebbe essere costituita da alimenti liquidi a base di latti speciali, o latte di vacca arricchito con brodo di carne, poi omogeneizzati di carne, uova cotte, fiocchi di cereali. Da un unico pasto integrativo si arriverà, fra la quinta e la sesta settimana a 4-5 pasti sempre a scapito della lattazione naturale, per poi svezzarli completamente con 3-4 pasti quotidiani dopo questo periodo.

 

Quarta settimana

Questo periodo della vita del cucciolo, viene definito da E.Trumler come “fase dell’imprinting”,

è un periodo estremamente peculiare e di fondamentale importanza per tutto quello che riguarda il futuro sviluppo psichico e comportamentale del Cane.

Si dispiega in questo periodo una innata disposizione all’apprendimento, rivolta soprattutto ai rapporti con gli altri esseri viventi; nel caso in cui questi vengano vissuti in maniera sbagliata in questa particolare fase della vita del cucciolo, questi ne riporterà delle tare comportamentali permanenti ed irreversibili.

E’ fondamentale che il cucciolo abbia la possibilità di giocare frequentemente con noi e con quante più persone possibili, stabilendovi un rapporto fisico ed olfattivo intenso; se questo contatto manca in questa fase di crescita, il cane rimarrà per tutta la vita poco socievole, discosto, difficile da addestrare.

E’ importante altresì, sempre nel periodo dell’imprinting, il contatto con i fratelli ed i congeneri (sempre nel massimo rispetto delle norme igieniche), altrimenti diventerà un cane astioso con i suoi simili. Per queste ragioni, se acquistiamo un cane dopo i 50 giorni è importante informarsi su come è stata vissuta dal cucciolo la delicata fase dell’imprinting.

Anche dal punto di vista sanitario questa fase è al centro di importanti sviluppi: intorno ai 21 giorni si ha la maturazione della retina, e durante la quarta settimana ha inizio l’orientamento visivo. Anche l’orientamento direzionale verso i suoni matura verso i 25-28 giorni, periodo in cui è dunque possibile valutare la funzione uditiva.

Verso la quinta-sesta settimana si completa l’eruzione dei denti di latte con la comparsa dei premolari.

Nei maschi i testicoli dovranno essere palpabili nella loro sede alla sesta settimana, salvo alcuni soggetti in cui possono essere riscontrati in posizione parapeniena, a causa di una transitoria contrattura del muscolo cremastere. In questa fase si rende necessario iniziare i controlli parassitologici delle feci dei cuccioli, allo scopo di evidenziare una eventuale ingestione di Ascaridi, vermi tondi appartenenti alla classe dei Nematodi, comuni parassiti dei cuccioli, cui vengono trasmessi dalla madre per via transplacentare e translattea.

Le prime larve compaiono nell’intestino del cucciolo a partire dal terzo giorno dalla nascita, ma l’infestione non è rilevabile con l’esame delle feci prima del 23°-40° giorno.

Quindi a partire dalla quarta settimana sono opportuni frequenti controlli delle feci e, in caso di riscontro positivo, trattamenti vermifughi adeguati rivolti anche alla madre. Con i medesimi esami coprologici sarà possibile evidenziare anche eventuali infestioni di altri tipi di parassiti (Coccidi, Trichiuris, ecc.) meno frequenti ma spesso più dannosi.

Un cenno particolare merita poi l’aspetto immunologico in questa fase particolarmente delicata a riguardo.

Il sistema immunitario del cucciolo inizia a sintetizzare i primi anticorpi solo intorno ai 40-50 giorni; fino ad allora il cucciolo fruisce di un patrimonio di anticorpi (immunità passiva) forniti dalla madre per via transplacentare e con il colesterolo, che sarà ovviamente tanto più cospicuo quanto più solido risulterà lo stato immunitario della madre, e che tenderà a decrescere con il passare dei giorni. In questo patrimonio anticorpale saranno ovviamente presenti anche gli anticorpi contro le malattie virali che, in questo momento più ci preoccupano, vale a dire il Cimurro e la Parvovirosi (Gastroenterite infettiva), i quali, però, se da un lato proteggono contro la malattia, dall’altro inattivano prontamente eventuali virus vaccinali iniettati finché essi sono presenti in quantità significativa, rendendo così perfettamente inutile qualsiasi improprio tentativo di vaccinazione anzitempo.

Tuttavia il vero problema sta nel fatto che il titolo (cioè la quantità) di anticorpi necessari a proteggere dall’infezione è sensibilmente maggiore del titolo di anticorpi sufficiente ad inattivare un vaccino: ad esempio è stato dimostrato che nella Parvovirosi il titolo di anticorpi necessari a proteggere il cucciolo dall’infezione è di 1:80, mentre per avere una risposta positiva alla vaccinazione il titolo anticorpale non deve superare 1:20. Di conseguenza nei cuccioli esiste un “periodo critico” di 2-4 settimane (generalmente dalla 5° alla 9°) entro il quale i cuccioli sono recettivi alla malattia ma refrattari alla vaccinazione.

Negli ultimi anni sono stati messi a punto dei vaccini cosiddetti ad “alto titolo virale” con i quali è possibile eseguire una sorta di “pre-vaccinazione” intorno ai 45 giorni, salvo poi procedere alle normali vaccinazioni a partire dai 60 giorni circa, con piccole variazioni di età e di protocollo, che il veterinario giudicherà in base allo stato immunitario della madre, alle condizioni sanitarie dei cuccioli ed alla situazione epidemiologica locale.

In alternativa è possibile conferire ai cuccioli intorno ai 35-40 giorni, una copertura immunitaria passiva in aggiunta a quella materna, ricorrendo alla somministrazione di un siero immune per Cimurro e Parvovirosi  reperibile in commercio.

Tuttavia più di ogni altro intervento preventivo di tipo sanitario, vale sottolineare il valore insostituibile di una corretta gestione igienica della cucciolata, preservandola scrupolosamente dal contatto diretto o indiretto (scarpe, indumenti, attrezzi, etc.) con persone o animali provenienti da canili, luoghi di addestramento o comunque luoghi ad alta densità canina.

Le uscite dovranno limitarsi allo stretto necessario, evitando gli sbalzi di temperatura che potrebbero aprire il varco a gravi virosi respiratorie (es. Cimurro), così come dovranno essere evitati i luoghi molto frequentati da altri cani, onde evitarne eventuali contaminazioni infettive od infestive.

L’urgenza di queste precauzioni andrà ovviamente diminuendo con il passare delle settimane ed il consolidarsi dello stato immunitario e vaccinale del cane.

 

 web project manager Pietro Giunta