Conferenza a Livorno dell’Associazione Italia-Nicaragua

 

Il 10 Novembre 2004, presso la Circoscrizione 2 del Comune di Livorno, si è svolto un dibattito cui hanno partecipato lo psichiatra nicaraguense Louis Aleman, il primario di psichiatria dell’USL di Livorno Mario Serrano e l’assessore alle politiche sociali Baldi. Il moderatore, appartenente all’Associazione Italia-Nicaragua, ha aperto il dibattito dichiarando che l’Associazione ha stretto rapporti con la salute nicaraguense in generale e che il Nicaragua è un paese in cui non vale la pena di fare dell’assistenzialismo, basta fare dei progetti che, in genere, poi continuano per conto loro.

Ha preso poi la parola il Dr. Louis Aleman che ha dichiarato che un problema del Nicaragua è la grande povertà della popolazione che interagisce con la salute.

Inoltre se il Ministero della Salute e dell’Educazione non importano un programma di salute adatto al Nicaragua, questo fallisce e si ha un inutile indebitamento con l’estero.

Il 20% della popolazione attiva è disoccupato, l’analfabetismo è quasi del 30%.

Chi soffre di più sono le persone più vulnerabili, cioè gli anziani ed i bambini. Il tasso di analfabetismo cresce nelle famiglie più deboli.

Il 60% del reddito è concentrato nel 20% della popolazione, che quindi è ricca.

In Nicaragua si va in ospedale per gli interventi chirurgici, per l’influenza, ma è difficile pagarsi un programma di salute mentale. Il sistema è privatizzato. I lavoratori della sanità si stanno prodigando anche se mal pagati. Sono diminuiti gli indici di infermità trasmissibili per la diarrea, le malattie respiratorie e per la malaria, ma è aumentato il rischio dei suicidi che, nei giovani, è la prima causa di morte. Si è passati dai 90 suicidi all’anno nel ’90 agli attuali 360. In particolare, negli ultimi 5 anni il rischio di suicidio è salito del 30%.

Negli ultimi dieci anni sono diminuiti i lavoratori della salute mentale sul territorio a causa dei tagli dati alla spesa pubblica.

Dopo la rivoluzione si passò da 600 a 100 ricoveri all’anno, ma, ora, questa cifra tende di nuovo a crescere. Ci fu molto aiuto da parte delle altre nazioni e anche dall’Italia fino a 2 o 3 anni fa. Fuori dall’ospedale psichiatrico si sviluppò l’intervento psichiatrico territoriale. Ora la salute mentale dà più problemi di quella fisica.

Si pensi che il Direttore della Salute Mentale del Governo ha solo una segretaria e nessun finanziamento.

L’influenza di Basaglia c’è stata anche nel programma scritto che c’è dal ’90-’96, ma, non avendo più ricevuto finanziamenti, si è disintegrato.

Ha preso poi la parola il Dr. Serrano che, quasi commosso, ha detto che avrebbe potuto raccontare di come trenta anni fa gli psichiatri hanno partecipato alle vicende nicaraguensi. Egli stesso doveva partire per il Nicaragua. C’era la sensazione di poter sperimentare le politiche della salute mentale. Arrivavano racconti di pazienti lungodegenti alla raccolta del caffè. Ma arrivavano anche racconti di mancanza di farmaci. Mancavano il Valium e gli operatori dovevano passare delle ore abbracciati ai pazienti stessi.

Oggi sembra che il Nicaragua subisca le scelte internazionali della Banca Mondiale, che portano ad un taglio delle spese sociali e sanitarie e a ricorrere  forme di copertura del rischio.

Tutto il pianeta condivide queste scelte della Banca Mondiale, si pensi alla Cina con il suo miliardo e 300 milioni di abitanti dove è crollata l’attenzione sanitaria.

Sembra che nell’agenda culturale mondiale si stia facendo in modo che gli ultimi siano destinati a rimanere gli ultimi per tutta la vita.

Secondo il Dr. Serrano è necessario rifondare le motivazioni; non si deve entrare nello specifico psichiatrico tecnico, ma occorre pensare ad un cambiamento di tipo planetario.

Ci sono ormai due tipi di approcci all’Igiene mentale.

Il primo è di quelli che la vedono come uno psichiatrizzarsi, cioè: “Mia salute, allora mia compromissione” allora perché non assicurarsi ecc..

L’altro approccio è quello di chi vede la salute mentale come bene comune. Allora occorre aiutare le persone più indifese e porre l’attenzione alla qualità della vita è estremamente importante.

Occorre proporre uno sviluppo umano che sia anche valutabile.

Da ultimo il Dr. Serrano ha voluto ricordare Marco Caro che introdusse in Italia la biostatistica. Erano i tempi di “Potere Operaio” e veniva data grande enfasi all’inchiesta. Ma ha vinto Basaglia e Marco Caro ha perso. Da dieci anni la bandiera è l’evidenza. Occorre una ricerca adeguata, incidere su un’agenda, su delle priorità.

C’è ancora una battaglia comune da compiere, non stiamo così bene come sembra. Un lavoro insieme ha ancora un senso, ma non può essere più quello di venti anni fa.

Ha preso poi la parola l’assessore Baldi che ha dichiarato che lo sviluppo umano è delegato ai comuni. Ci vuole quindi trasparenza d parte dei comuni. Secondo “Panorama” l’80% delle entrate dell’UNICEF vanno alla struttura.

Proviamo a mettere in crisi le bigotte, ha incitato a fare l’assessore.

Occorre confrontarsi coi problemi delegati che, secondo la gente, sono enormi per la salute mentale.

Sono poi seguite le domande del pubblico.

Provocatoriamente è stato chiesto a Louis Aleman cosa stia facendo il Nicaragua per Napoli, riferendosi al traffico della droga.

Lo psichiatra nicaraguense ha risposto che si cerca di dare lavoro ai giovani, si cerca di evitare lo sfruttamento minorile, si pensa alla prevenzione, ma tutto questo con poche risorse.

Il Dr. Stagi della Provincia ha invece detto di aver colto delle simpatie storiche, ma che, invece, occorre pensare al Nicaragua oggi.

Come aiutare il Nicaragua? Occorre la democrazia. Il Dr. Stagi si riferiva ai comuni del Nicaragua e agli enti locali.

Un’altra persona ha chiesto perché l’Associazione Italia-Nicaragua non propone un nuovo progetto in Nicaragua sul piano della psichiatria.

Il moderatore ha risposto che lo sviluppo umano deve essere al centro di qualsiasi cosa e sicuramente anche dei progetti di cooperazione. Se teniamo l’uomo al centro si può fare una cooperazione fra più servizi come diceva l’assessore Baldi. Occorre creare una mentalità diversa tra tutti i cittadini. Occorre denunciare chi non lavora bene sin da quando nasce.

 

 

Mauro PAPALE

Ingegnere Elettronico